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Se sei arrivato qui, voglio darti il Benvenuto, sono felice di conoscerti, possiamo scambiarci i nostri punti di vista, se vuoi.
Rosa

28 maggio 2012

I due lupi


"Nonno, perché gli uomini combattono?"

Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante,
al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte,
parlò con voce calma.
"Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo.
Per ogni uomo c'è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta,
da vincere o da perdere.
Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi."
"Quali lupi, nonno?"
"Quelli che ogni uomo porta dentro di sé."
Il bambino non riusciva a capire.
Attese che il nonno rompesse l'attimo di silenzio che aveva
lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità.
Infine, il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo
riprese con il suo tono calmo.
"Ci sono due lupi in ognuno di noi.
Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio,
bugie, egoismo."

Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo
di capire quello che aveva appena detto.
"E l'altro?"
"L'altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità,
compassione, umiltà e fede."
Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno
gli aveva appena raccontato.
Poi diede voce alla sua curiosità ed al suo pensiero.
"E quale lupo vince?"
Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti.
" Quello che nutri di più."
       -  Antica favola Cherokee -

Cosa aggiungere, non nutriamo il lupo cattivo: l'odio, la gelosia, l'egoismo
non fanno altro che farlo crescere; se invece nutriamo solo sentimenti di
pace, amore, compassione, sicuramente facciamo vincere il lupo buono
che è in ognuno di noi.
Buona Vita.
Rosa

21 maggio 2012

invito a Meditare tutti insieme...

Nella cultura orientale crisi significa Opportunità

Aderisco molto volentieri all' invito a questo
esperimento di meditazione, da fare nella propria
casa ed in silenzio ma contemporaneamente e con
le stesse intenzioni.
Non sarà una “manifestazione” contro la crisi finanziaria
ma piuttosto a favore del benessere globale e
della ripresa, del riequilibrio delle risorse e
dell’abbondanza non solo per i paesi occidentali
ma per l’intera Umanità.
L’esperimento parte questa sera 21 maggio
e sarà completato in 21 giorni esatti e ci impegnerà solo per un quarto d’ora dalle sette  alle sette e un quarto di ogni sera.
E’ anche scritto nell’articolo ma lo diciamo già qui così nessuno possa avere scuse a riguardo: chi non potesse sintonizzarsi dalle 19,00 alle 19,15 lo può fare in ogni altro momento della giornata immaginando però di farlo dalle 19,00 alle 19,15
Il sito dove è spiegato tutto è
passare parola…
Buona Vita
Rosa

17 maggio 2012

Le 10 strategie...

Noam Chomsky, linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense, ha messo appunto un vero e proprio decalogo della manipolazione sociale attraverso i mass media. A seguito di un minuzioso lavoro di studio e di interpretazione di un’immensa mole di documenti, Chomsky è riuscito a smascherare numerosi casi di utilizzo fraudolento delle informazioni, nonché ad evidenziare la piattezza conformistica dei media.
Viene qui proposto uno schema che si rifà al linguista Noam Chomsky, dalle cui riflessioni si estrapola un decalogo, una lista delle "10 Strategie della Manipolazione" attraverso i mass media.

1- La strategia della distrazione

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione, la quale consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, tramite un profluvio di distrazioni e informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico di interessarsi alle conoscenze essenziali nella area della scienza, la economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica."Mantenere la attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo "Armi silenziose per guerre tranquille").

2 - Creare problemi e poi offrire le soluzioni

Questo metodo è anche chiamato "problema - reazione - soluzione". Si crea un problema per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio, lasciare che dilaghi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi così che il pubblico stesso richieda leggi e politiche per la sicurezza e a discapito della libertà.
Oppure creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 - La strategia della gradualità

Per fare accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente per anni consecutivi.

11 maggio 2012

Una bella storia....


Una bella storia da raccontare, condividere ... attuare  
                                               

                        Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di fare una lista
                        dei  nomi degli altri studenti nella stanza su dei fogli di carta,
                        lasciando un po' di spazio sotto ogni nome.
             
  
   Poi disse loro di pensare la cosa più bella che potevano
dire su ciascuno dei loro compagni di classe e scriverla.
    Ci volle tutto il resto dell'ora per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno degli studenti consegnò il suo foglio.
    Quel sabato l'insegnante scrisse il nome di ognuno su un foglio  separato, e vi aggiunse la lista di tutto ciò che gli altri avevano detto su di lui/lei.                    
                     
                        Il lunedì successivo diede ad ogni studente la propria lista.
                        Poco dopo, l'intera classe stava sorridendo.
                        "Davvero?" sentì sussurrare.
                        "Non sapevo di contare così  tanto per qualcuno!"
                        "Non pensavo di piacere tanto agli altri erano le frasi più pronunciate.
                        Nessuno parlò più di quei fogli in classe, e la prof. non seppe
                        se i ragazzi l'avessero discussa dopo le lezioni o con i genitori,
                        ma non aveva importanza: l'esercizio era servito al suo scopo.
                        Gli studenti erano felici di se stessi e divennero sempre più uniti.
                       
                        Molti anni più tardi, uno degli studenti venne ucciso in Vietnam

07 maggio 2012

La paura di essere straordinari...


La nostra paura più profonda, quella di essere straordinari

Sicuramente avrete già letto mille volte questa frase, sicuramente sarà già stata postata in altri blog, ma voglio condividerla ugualmente perché, spesso, troppo spesso, abbiamo ridotto la nostra luce per non essere...diversi da come ci volevano....
 Rosa

La paura di essere straordinari.

La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda è di essere potenti al di là di ogni misura.

È la nostra luce, non la nostra oscurità a terrorizzarci maggiormente.

Noi ci chiediamo: “Chi sono io per essere così brillante, formidabile,  pieno di talenti e risorse?”.

In realtà dovremmo chiederci: “Chi sei tu per non esserlo?“

Tu sei figlio di Dio.  Il tuo giocare “al ribasso” non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato nel ridurre noi stessi per far sì che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. Essa non è solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi!

E quando permettiamo alla nostra luce propria di risplendere,  inconsciamente, accordiamo il permesso ad altre persone di farela stessa cosa.

Nel momento in cui siamo liberi dalle nostre paure, la nostra presenza, automaticamente, libera gli altri.

Nelson Mandela ~ Anno 1994


01 maggio 2012

Il Lago Blu

       
Profondissimo era ,,,,,,,,, e nessuno aveva mai osato immergersi ,,,,
        si raccontava di mostri che lo abitavano,
di chi per errore era caduto dentro
e non aveva fatto più ritorno.

        In realtà, nessuno aveva mai visto
qualche forma di vita proveniente dal Lago Blu,
ma la paura e la magia che lo circondava era così 
intensa da bloccare qualsiasi intenzione di
avvicinamento e, proprio la paura diede vita alle storie
di mostri che si raccontavano.

  Più volte mi sono seduta in riva ad osservarlo, è un lago blu,
di un blu molto scuro ,,,,, non ci sono né pesci, né cigni
e gli uccelli volano alti ,,,,,,, anche gli animali hanno paura di Lui.

Una volta, che ero seduta sulle sue sponde,
mi si sedette accanto un cane nero e come me
si mise ad osservare il Lago Blu. 
“ se un osservatore esterno avesse potuto vederci,
avrebbe pensato che eravamo ipnotizzati”
ed infatti lo eravamo ,,,,,,, né io né il cane 
riuscivamo a distogliere lo sguardo dal Lago Blu.

Ad un certo punto il cane mi disse : “ a cosa pensi?” 
io rispondo : “ ad attraversarlo” 
 lo pensavo anch’io” mi disse il cane e così senza aggiungere altro
insieme iniziammo ad entrare nel Lago Blu.

Camminavo sentendo l’acqua che mi avvolgeva sempre più intensamente 
fino a quando non iniziai a camminare sott’acqua ,,,,,,,,,,,,,,,,,,
era tutto blu e la sensazione di calma , o di incoscienza,
ci faceva andare avanti ,,,,,,,,,,
dopo non so quanto fu come entrare in una città ,,,,,,,,,,
c’erano strade , semafori e vigili ,,,,,,,,,,,,,
 il cane, che camminava sempre al mio fianco, si fermò e si mise
 seduto ad osservare, io feci la stessa cosa ,,,,,,,,,,,,,
 non capivamo più niente ,,,,,,,,,,, non avrebbe dovuto essere così
 ordinato e tranquillo  ?????????

Un vigile ci sorrise e disse : “ perché no?, avete rispettato i limiti
ed ora avete l’accesso del Lago Blu, ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
è questo l’unico mistero del lago !
Voi siete entrati con l’anima pronta e disposta
tutto, ed è per questo che troverete solo pace, ordine e calma,,,,,
il lago Blu vi da il suo benvenuto”

Guardai il cane, la città del lago e sorrisi ad entrambi,
il cane mi sorrise e disse :” io resto qui ad aspettarti, perché vorrai
tornare ancora ,,,,, ora torna pure indietro, ormai sai”

Ringraziai il cane ed il lago e feci ritorno .

Seduta sulla sponda , ora guardavo il Lago Blu con altri occhi,
sentendo dentro di me una felicità che mai avevo provato,
sorrisi pensando ai mostri che avevo pensato di incontrare
e a come la paura non mi aveva permesso di conoscere tante cose.
                                                                          Bea

A volte la paura ci fa fermare troppo presto e così
ci impedisce di conoscere cose veramente strabilianti!

Questo racconto, con significati molto profondi,  è stato scritto da Beatrice Carnaghi.
Ho conosciuto personalmente Bea, se vuoi conoscerla vai al suo sito:

Buona Vita!
Rosa