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Se sei arrivato qui, voglio darti il Benvenuto, sono felice di conoscerti, possiamo scambiarci i nostri punti di vista, se vuoi.
Rosa

27 novembre 2011

IL VALORE DI UN "GRAZIE"!

Oggi voglio raccontarvi questa  storielle .
La  potremo intitolare “ Il pranzo della domenica”

Dalla cucina, come al solito, la donna disse: E’ pronto!”.
Il marito che leggeva il giornale, e i due figli, che guardavano la televisione
e ascoltavano musica,  si misero rumorosamente a tavola e brandirono
impazientemente le posate.
La donna arrivò.
Ma invece delle solite,  profumate portate, mise in centro tavola un mucchietto di fieno.
“Ma… ma!”,  dissero i tre uomini. “Ma sei diventata matta?”.
La donna li guardò e rispose serafica:
“Be’, come avrei potuto immaginare che ve ne sareste accorti?
Cucino per voi da  anni  e in tutto questo tempo non ho mai sentito
da parte vostra una parola che mi facesse  capire che non stavate masticando fieno”.
Tosta eh….
Chissà se qualcuna di voi si è mai trovata in questa situazione;
sarebbe bello sapere che queste erano cose che succedevano solo
 alle nostre nonne o forse alle nostre mamme, no?

Ora invece voglio proporvi  un messaggio, che potrebbe essere pubblicato,
magari  per un  anniversario,  da una donna che si sente amata.
Eccolo:

un piccolo pensiero...
un effetto grandioso!


Grazie, grazie amore mio, perché se oggi sono una donna, una moglie  e una madre felice lo devo a te.
Grazie perché mi fai sentire sempre e dovunque l’unica donna al mondo per te.
Grazie perché mi fai sentire bella.
Grazie perché mi fai sentire importante.
            Grazie per i tuoi sguardi d’amore quando siamo in mezzo alla gente.
      Grazie per i tuoi “ti amo” lasciati qua e là quando e dove meno me lo aspetto.
    Grazie  perché ci sei.
   Grazie per questi splendidi anni d’amore”.
Bella differenza, no?
Sarebbe molto bello se questo messaggio fosse pubblicato molto spesso da persone innamorate;
ci farebbe capire da quanto Amore siamo circondati.
Abbiamo un potere immenso:
decidere la felicità o l’infelicità delle persone che ci stanno accanto.

Di solito basta un “grazie” detto o ….dimenticato.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu?

Ti ringrazio se vorrai lasciarmi un tuo commento.

Rosa

 

19 novembre 2011

Un pò d'argento

Ecco un'altra piccola, ma importante storia per l'anima, di quelle che tanto mi piacciono, perchè, come ho già detto varie volte, non amo leggere lunghi trattati su questo o  quell'argomento, che pure mi interessano tanto.
Quando trovo queste piccole "parabole" che con un piccolo, ma efficace, esempio riescono a spiegare e a dare senso a tanti bla bla bla,
ecco che mi piace scriverle in modo che il concetto che esprimono,
possa entrarmi dentro e farlo mio. 


            Un po’ d’argento

“Rabbi, cosa ne pensi del denaro?” chiese un giovane al maestro.
“Guarda dalla finestra”, disse il maestro. “Che cosa vedi?”.
“Vedo una donna con un bambino, una carrozza trainata da due cavalli  e un contadino che va al mercato”.
“Bene. E adesso guarda nello specchio. Che cosa vedi?”.
“Che cosa vuoi che veda Rabbi? Me stesso, naturalmente”.
“Ora pensa:
la finestra è fatta di vetro
e anche lo specchio è fatto di vetro.
Basta un sottilissimo strato d’argento sul vetro
e l’uomo vede solo più se stesso”.

Siamo circondati da persone
che hanno trasformato in specchi le loro finestre.

Credono di guardare “fuori”
e continuano a contemplare se stessi.

                        Non permettere
                       che la finestra del tuo cuore
                      diventi uno specchio.

 Buona Vita!!!
Rosa    

                  

18 novembre 2011

Come sono riuscita a gestire la rabbia

La camminata consapevole
  
 Noi tutti conosciamo i sintomi che ci provoca la RABBIA, anche io non volevo
ammetterlo nemmeno con me stessa, ma la rabbia a volte mi sopraffaceva senza che io
riuscissi a controllarla.
Poi  ho avuto modo di leggere questo libro di Thich Nhat Hann: Spegni il fuoco della rabbia 
che, devo ammettere la mia ignoranza, ma  non conoscevo questo monaco zen  vietnamita,
però subito mi ha colpito il suo  modo di vedere le cose, quasi miracoloso,  da un altro
punto di vista: scoprire il bene anche quando  sei portato a vedere solo il male.
Abbracciare la propria rabbia con tenerezza, accettarla e prendersene cura,
trasformarla in energia positiva”, come il contadino che coltiva il suo orto,
-come mi piace questa allegoria- :) lui non si sogna di buttare i rifiuti organici
perché sa di averne bisogno;
è in grado di trasformare i rifiuti in compost  che a sua volta si trasformerà
in lattuga, in un fiore etc. Bisogna essere una specie di agricoltore biologico.
Rabbia e amore sono entrambi di natura organica, entrambi si possono trasformare.
L’amore si può trasformare in odio, il fiore diventare spazzatura,
ma se hai l’energia della presenza mentale puoi osservare la spazzatura e
dire: “Non ho paura; sono capace di riconvertire la spazzatura in amore”.
Se scopri in te stesso spazzatura come paura, disperazione e odio,
non lasciarti prendere dal panico.
Puoi affrontarli da buon orticoltore: “Riconosco che in me ci sono dei rifiuti;
trasformerò questi rifiuti in compost fertilizzante che possa far riapparire l’amore”.
Quando conosci le tecniche del respiro consapevole, della meditazione camminata e seduta,
del mangiare in consapevolezza (siamo ciò che mangiamo) sei in grado di generare
 “l’energia della presenza mentale e di abbracciare la tua rabbia o la tua disperazione
e prendertene cura come una mamma fa col suo bambino.”
Ho potuto sperimentare personalmente  come uno scatto di rabbia che in genere
mi avrebbe fatto star male per almeno un paio di giorni,  dopo aver praticato un pò
la respirazione consapevole, ma soprattutto la camminata consapevole
sono riuscita ad uscire da questo fuoco, senza bruciarmi.
Tra le tante cose che ci vengono proposte dove ognuno può scegliere la sua,
devo ammettere di aver trovato quello che fa per me.
Visto che sono un tipo che non  ama star ferma, e quindi fare meditazione,
quella statica, da fermi, bè non mi è proprio congeniale, 
così invece quando ho  scoperto  la camminata consapevole, l'ho sentita subito mia.
Ora quando sento che qualcosa comincia a bollire dentro, mi fermo,
mi prendo un pò di spazio per me, faccio una piccola camminata di pochi minuti;
mettere un piede davanti all'altro con la respirazione, consapevolmente,
vi assicuro che è veramente miracoloso, per me è  veramente una cosa che mi aiuta
a far sbollire  sul nascere  questo fuoco che in altri momenti mi ha quasi distrutta.
Ho constatato come veramente si può star bene imparando a prendersi cura di se stessi,
e lo sappiamo che se stiamo bene noi , facciamo star bene
anche le persone che sono intorno a noi.
Buona camminata consapevole a tutti voi.
Rosa

07 novembre 2011

La mano e la sabbia

Se vogliamo possiamo leggere tanto, ascoltare tanti, tutti sanno cosa dire su questo o quell'argomento, ma per parlare dell'Amicizia a me è bastato leggere questa piccolissima storiella che ho trovato scritta su un librino piccolo piccolo, che avevo preso tredici anni fa, quando siamo riusciti, io e mio marito, ad andare sulle montagne di Courmayer.

Mi ricordo di questa piccolissima chiesetta, così nascosta ma così piena di spiritualità; sì, come tutte le cose preziose, bisogna impegnarsi a cercarle, e quando finalmente le trovi, ti danno tutto, ma proprio tutto, quello che speravi di trovarci; anzi, in genere si riceve molto, molto di più.

E' per questo che mi piace la montagna, quando incominci a percorrere un sentiero, non sai mai le bellezze nascoste che puoi trovare; devi solo avere un pò di spirito di avventura e la natura ti ripaga sempre della fatica fisica che hai potuto sostenere.

Se stringi troppo
rischi di tarpare le ali....


La mano e la sabbia

Giorgio, un ragazzo di tredici anni,
passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad  un tratto le chiese. “Mamma, come si fa
a conservare un amico quando finalmente
si è riusciti a trovarlo?”.
La madre meditò qualche secondo,
poi si chinò e prese due manciate di sabbia.
Tenendo le palme rivolte verso l’alto,
strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita,
e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece ben aperta l’altra mano: la sabbia vi restò tutta.
                                        Giorgio osservò stupito, poi esclamò: “Capisco”.
                                                *                             *                                      *
Sicuramente questi consigli valgono sia per l'Amcizia, per l'Amore o comunque per tutte le cose o persone che ci stanno a cuore: lasciamo sempre la libertà perchè la cosa che induce a scappare è sicuramente il sentirsi forzati a fare qualcosa o a stare con qualcuno.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, quando un giorno incontrerai questo mio blog.
Rosa