Benvenuto

Se sei arrivato qui, voglio darti il Benvenuto, sono felice di conoscerti, possiamo scambiarci i nostri punti di vista, se vuoi.
Rosa

17 maggio 2012

Le 10 strategie...

Noam Chomsky, linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense, ha messo appunto un vero e proprio decalogo della manipolazione sociale attraverso i mass media. A seguito di un minuzioso lavoro di studio e di interpretazione di un’immensa mole di documenti, Chomsky è riuscito a smascherare numerosi casi di utilizzo fraudolento delle informazioni, nonché ad evidenziare la piattezza conformistica dei media.
Viene qui proposto uno schema che si rifà al linguista Noam Chomsky, dalle cui riflessioni si estrapola un decalogo, una lista delle "10 Strategie della Manipolazione" attraverso i mass media.

1- La strategia della distrazione

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione, la quale consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, tramite un profluvio di distrazioni e informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico di interessarsi alle conoscenze essenziali nella area della scienza, la economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica."Mantenere la attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo "Armi silenziose per guerre tranquille").

2 - Creare problemi e poi offrire le soluzioni

Questo metodo è anche chiamato "problema - reazione - soluzione". Si crea un problema per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio, lasciare che dilaghi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi così che il pubblico stesso richieda leggi e politiche per la sicurezza e a discapito della libertà.
Oppure creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 - La strategia della gradualità

Per fare accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente per anni consecutivi.
E’ così che condizioni socio-economiche radicalmente nuove furono imposte durante gli anni 80 e 90. Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

4 - La strategia del differimento

Un altro sistema per fare accettare una decisione impopolare è presentarla come "dolorosa e necessaria", ottenendo la accettazione pubblica immediatamente, per una applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
In primo luogo perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che "tutto andrà meglio domani" e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi alla idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

5 - Rivolgersi al pubblico come a un bambino

Gran parte della persuasione diretta al grande pubblico adopera discorsi, argomenti, personaggi e intonazioni particolarmente infantili, come se lo spettatore sia una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? "Se ci si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, essa tenderà con certa probabilità a una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

6 - Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione

Sfruttare la emozione è una tecnica classica per provocare il corto circuito della analisi razionale e del senso critico dello individuo. Inoltre l'uso del registro emotivo permette di aprire la porta di accesso allo inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure, compulsioni, o indurre comportamenti.

7 - Mantenere il pubblico nella ignoranza e nella mediocrità

Fare in modo che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. "La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori."

8 - Stimolare nel pubblico una compiacenza verso la mediocrità

Spingere il pubblico a ritenere alla moda essere stupidi, volgari e ignoranti.

9 - Rafforzare l’auto-colpevolizzazione

Far credere all’individuo che sia soltanto egli il colpevole delle proprie disgrazie, a causa di una insufficiente intelligenza, capacità o impegno. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e si incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, tra i cui effetti vi è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione! (eccome se è possibile, una rivoluzione senza azione ... - n.d.A.)

10 - Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Negli ultimi 50 anni i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie a biologia, neurobiologia e psicologia applicata, il "sistema" gode di una conoscenza avanzata dello essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica.
Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune meglio di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo sugli individui maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.


Avram Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) è un linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, spesso indicata come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.
La teoria della grammatica generativa, alcuni dei cui elementi essenziali sono già presenti nell'opera Syntactic Structures del 1957, si caratterizza per la ricerca delle strutture innate del linguaggio naturale, elemento distintivo dell'uomo come specie animale, superando la concezione della linguistica tradizionale incentrata sullo studio delle peculiarità dei linguaggi parlati. L'influenza del pensiero di Chomsky va ben al di là della stessa linguistica, fornendo interessanti e fecondi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia e della scienza dell'informazione.
A partire dagli anni sessanta,  grazie alla sua forte presa di posizione contro la guerra del Vietnam e al suo notevole impegno politico e sociale, Chomsky si è affermato anche come intellettuale anarchico e socialista libertario (corrente del filone politico di matrice socialista che considera la libertà individuale come la cosa più preziosa per l'uomo). La costante e acuta critica nei confronti della politica estera di diversi paesi e, in particolar modo degli Stati Uniti, così come l'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale americana e mondiale. A partire dalle proteste per la guerra in Vietnam, l'attivismo di Chomsky lo ha portato a prendere parte attiva a numerosi incontri e dibattiti sui più disparati temi sociali, da problematiche di politica internazionale alla critica al neoliberismo (tema centrale dei suoi incontri e dei suoi scritti), inteso come dottrina economica basata sulla radicalizzazione della centralità del mercato che, secondo Chomsky, ha portato a vari disastri sociali, come il crescente divario tra ricchi e poveri (in particolar modo nei paesi dell'America latina) e la perdita di controllo sul potere statale da parte dei cittadini. Tali temi sono affrontati in vari scritti di attivismo chomskiano, spesso nati da trascrizioni di registrazioni d'interviste e incontri pubblici. Oltre a vari libri incentrati sul pensiero politico di Noam Chosmky, sono stati realizzati un documentario e un'opera di teatro musicale: Manufacturing Consent (1992) di Mark Achbar e Peter Wintonick e Conversazioni con Chomsky (2010), "talk-opera" del compositore Emanuele Casale.


Nessun commento:

Posta un commento