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Rosa

23 febbraio 2012

ridere fa bene

Ridere fa bene: il buonumore e l'allegria allungano la vita
Essere di buon umore fa bene alla salute e soprattutto allunga la vita.
La notizia arriva dal Giappone con uno studio pubblicato di recente sulla rivista “Psychosomatic Medicine” condotto dai ricercatori della Tohoku University Graduate School of Medicine di Sendai.
Ciò su cui i ricercatori hanno indagato è l’ikigai, ovvero la sensazione di gioia e benessere legata al semplice fatto di essere vivi. (fonte:Wikipedia -
raggiungere l'ikigai equivale a raggiungerla soddisfazione e a trovare il senso della propria vita).
I ricercatori hanno arruolato 43.391 uomini e donne dai 40 ai 79 anni seguendoli per sette anni per stabilire se esiste un nesso dell’allegria con la salute e anche con la mortalità.
In questo lasso di tempo, 3.048 persone sono morte.
All’inizio dello studio tutti hanno dovuto compilare un questionario e alla domanda
sulla presenza o meno di ikigai nella propria vita, il 49% ha risposto affermativamente,
il 36,4% si è detto incerto e il 4,6% ha detto di no.
Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che le persone prive di ikigai sono risultate anche

17 febbraio 2012

Daoyin
Quest’anno ho fatto la conoscenza di una antichissima disciplina cinese per la salute e la cura del corpo: il Daoyin.
Da noi è un fenomeno abbastanza recente a confronto della Cina dove vanta duemila e cinquecento anni di storia documentata.
In Occidente è inserito negli esercizi di Qigong ( o Ch’i-kung) che da molti viene accomunato allo yoga o a una forma di ginnastica dolce.
Il Maestro Zhang Gangde

In realtà non si riduce solo a coinvolgere tutto il corpo in un esercizio ginnico; il Daoyin è una disciplina fondata sull’armonica integrazione di lavoro fisico, mentale e respiratorio.
Secondo gli antichi cinesi, il corpo (shen), respiro (xi) e mente (xin) sono i tre elementi indispensabili a chi persegue la “via del nutrimento vitale”, cioè la via per ottenere salute, equilibrio, tranquillità interiore e un corpo armonioso ed efficiente.
Alla base del Daoyin vi è il concetto di qi: l’energia che anima tutti gli esseri viventi (il Prana per la cultura indiana) e scorre all’interno dell’uomo.
Al pari della medicina cinese, il Daoyn non vede nell’uomo una somma di singole componenti indipendenti, bensì un’armonica unità. Dal fluire del qi in modo abbondante e regolare dipende il nostro stato di salute psicofisica.
La nostra energia vitale è influenzata dall’ambiente “esterno”  (clima, alimentazione, agenti patogeni, condizioni di vita, etc.) e anche da quello “interno” (costituzione fisica, atteggiamento mentale, attività mentale, reazioni individuali agli stimoli interni ed esterni).
Uno dei fattori “interni” –cioè dipendenti da noi e dalla nostra volontà- che influisce direttamente sulla circolazione del qi nel nostro corpo è l’attività fisica.
L’eterna legge dell’equilibrio yin-yang ci insegna che nulla al mondo possiede un’intrinseca e immutabile natura benevola o maligna ma è dal confronto, dalle proporzioni, dal contesto e dal momento che ogni cosa assume una connotazione positiva o negativa.
Allo stesso modo anche l’attività fisica può essere un aiuto o un danno per la nostra energia vitale secondo l’uso che se ne fa.
Basti pensare all’alimentazione: tutti sappiamo che è indispensabile per la sopravvivenza e che da una corretta alimentazione dipende una sana  esistenza e una buona efficienza psico-fisica; sappiamo anche che gli eccessi o le carenze alimentari recano per contro danni al corpo e alla mente.
Allo stesso modo l’esercizio fisico può recare beneficio o danno secondo la qualità e l’intensità dello stesso.
Ogni persona ha un suo meccanismo biologico.
Spesso in Occidente viene trascurata un’altra importante relazione dell’attività fisica: l’impatto emozionale e nervoso.
Per  questi motivi, e altri ancora, vi è chi si affida al Daoyin , disciplina che educa il corpo al suono della mente.
Con movimenti fluidi e sciolti al ritmo costante di una respirazione profonda e naturale, la mente si calma e diviene padrona del corpo, giungendo ad  indurvi mutamenti posturali e motori spesso ritenuti impossibili.
La schiena si distende in modo naturale, le spalle si aprono riguadagnando una posizione più fisiologica, il diaframma lavora massaggiando gli organi interni e sbloccando tensioni di origine nervosa.
Per quanto apparentemente dolce e delicato il Daoyin fa lavorare il corpo in modo serio ed intenso.
Al termine dell’allenamento il corpo è riscaldato da un calore interno e profondo, si avverte la sensazione di un delicato fluido che scorre in tutto il corpo; è l’effetto dello scorrere del qi -come insegnano i maestri cinesi- che sbolcca i ristagni energetici e genera un grande getto d’energia alla quale non si era abituati; ci si può sentire stanchi, al termine dell’allenamento, ma estremamente tranquilli e allegri.
Col tempo le barriere immunitarie dell’organismo risultano rafforzate, il sistema muscolare più robusto ed elastico, i movimenti coordinati ed armoniosi, la concentrazione attenta e sensibile.
Oggi il Daoyin può essere molto prezioso nel nostro Occidente che ha sconfitto molte malattie virali e patologie funzionali, ma dove i malesseri maggiori dell’individuo “sano” provengono dalla dualità corpo-mente come:  disagio ambientale, insoddisfazione spirituale, stress e insofferenza, elevata esposizione a malattie virali stagionali, o a disturbi fisici “lievi” ma ricorrenti come contratture, dolori, debolezza, inappetenza, difficoltà digestive etc..
A tutte queste  problematiche verso le quali la scienza e la tecnica moderne si sono mostrate insensibili o poco efficaci, può rispondere in modo  straordinariamente incisivo la disciplina del  Daoyin.
L’uomo di oggi vive immerso in un mondo di stimoli che non sono solo e sempre negativi.
Il tempo libero, la facilità e l’abbondanza delle informazioni stimolano in molti l’esigenza di arricchire la propria vita di esperienze preziose e interessanti.
La società ci vuole da un lato tutti simili e dall’altro ci spinge ad assumere una individualità originale e noi possiamo coltivare una nostra personalità originale ed interessante anche attingendo ai tesori di altri popoli, ampliando la nostra conoscenze e allenando i nostri corpi con tecniche fino a pochi anni fa sconosciute.
Il Daoyn ci dà questa straordinaria opportunità ma come tutte le cose ha un suo prezzo: tempo e dedizione unite a un po’ di sforzo fisico.
Chiede troppo?

Voglio solo aggiungere una cosa che è questa:
sapete la cosa che mi ha colpito molto?,
è l'atteggiamento mentale che il praticante deve avere:

1. purezza: "cuore puro", avere un approccio libero da condizionamenti, preoccupazioni; con  cuore puro si assorbono rapidamente gli insegnamenti

2. entusiasmo: verso lo studio, la pratica e l'apprendimento: L'entusiasmo è un motorer straordinario che arricchisce la nostra vita e la nostra persona rendendola attiva e dinamica

3. pazienza: requisito indispensabile che significa pazienza verso se stessi e verso gli altri. Le caratteristiche stesse del Daoyin "obbligano" a coltivare la pazienza, una virtù davvero necessaria ma tanto bistrattata nella nostra società moderna.

Buona Vita.!

Rosa

13 febbraio 2012

Preghiera del coraggio

Una mia cara amica, anni fa mi parlò di R. Tagore, il suo poeta preferito,
da allora ho cercato di leggere qualcosa per farmi un’idea  su di lui.
Ho avuto occasione oggi di conoscerlo meglio attraverso il sito:
ed ecco una delle sue opere, per me molto significativa:

Preghiera del coraggio
Che io non preghi per essere al riparo dai pericoli,
ma per avere il coraggio di affrontarli.

Che io non preghi perché venga lenito il mio dolore,
ma per riuscire a superarlo.

Che io non mi affidi agli alleati sul campo di battaglia della vita,
ma piuttosto alla mia propria resistenza.

Che io non brami mai,
angosciato di paura,
d’essere salvato,
ma speri piuttosto nella pazienza necessaria
a conquistare la mia libertà.

Fa’ che io non sia un vigliacco,
e non riconosca la tua misericordia solo nel successo,
ma fammi trovare la stretta della tua mano nel fallimento.

(Rabindranath Tagore)
Rabindranath Tagore (Calcutta, 6 maggio 1861 –
Santiniketan 7 agosto 1941), è stato uno scrittore,

poeta, drammaturgo e filosofo indiano.

Premio Nobel per la letteratura nel 1913 con questa motivazione
“Per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza
dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere
nella sua poeticità, espressa attraverso il suo linguaggio
inglese, parte della letteratura dell’ovest.” E’ stato tradotto
praticamente in tutte le lingue europee risultando forse
l'autore di origini bengalesi più noto in Occidente.
Le sue opere sono state, quasi tutte, tradotte in italiano.
Con i proventi delle sue opere, fece costruire strade,
ospedali e anche una scuola, la quale è tutt'oggi un'università.

10 febbraio 2012

Esperimento riuscito!

Oggi ho voluto fare un esperimento;
appena alzata in genere faccio una decina di minuti di chi gong,
invece stamani ho pensato di ascoltare un brano musicale così potevo fare le faccende e non stare ferma;
però è successa una cosa che non mi aspettavo;
la musica mi ha come inondata e ha cominciato a espandersi dentro di me e tutte le cellule del mio corpo hanno avuto il desiderio insopprimibile di danzare.
Lo so che in genere preferisco il movimento a una meditazione seduta e statica, ma quello che ho provato più forte di tutto, del ritardo al lavoro, delle faccende da fare ecc. è stato questo desiderio insopprimibile di muovermi liberamente; la musica accarezzava il mio corpo  che ha cominciato a muoversi con un movimento libero, interiore, splendido; prima le mani che si muovono libere come ali di farfalla, poi i piedi con passi leggiadri di libellula e poi tutto il corpo come in un sogno che si estende all’infinito.
Sono fuori dal mio corpo fisico, volo libera, senza catene, senza forza di gravità che mi costringe con i piedi per terra…
Sono un essere puro, incontaminato, posso volare, planare, e poi di nuovo alzarmi in volo con un semplice battito di ali; le mie ali non più costrette in questo corpo fisico, si aprono leggere, si scrollano di dosso tutta la pesantezza dall’essere state ferme per troppo tempo e poi prima con passettini leggeri, quasi come lo zampillo dell’acqua sorgiva e poi con sempre più energia, quell’energia dello scroscio di una cascata che sente tutta la libertà, la felicità, la comunione inscindibile con tutti gli esseri umani, si libra gentile e sorridente e felice, felice di potersi muovere, volare, andare su su, e poi planare giù per poi con dolcezza e sempre con più ardire ritornare a volare… Oddìo non esistono più parole per  mettere su carta tutto l’enorme mondo di sensazioni che si sprigionano dal mio essere.
Sono luce, sono suono, sono VIVA!!!!
Anagraficamente non sono una ragazzina, ma mi sono ritrovata immersa nel mondo fantastico dove vivono angeli, fate, elfi, e dove gli adulti non entrano più (sigh!).
Ora posso rientrare nel mio corpo fisico, sono pronta ad affrontare questo giorno meraviglioso con una carica energetica immensa.
Il brano musicale è finito, penso che sia passato chissà quanto tempo, forse farò tardi al lavoro; invece sono passati solo 5,56 minuti in tutto,  anche se per me lo scorrere del tempo ha avuto un altro tipo di effetto, forse perché ero in un altro tempo oltre le barriere del nostro spazio temporale.
Mi guardo allo specchio, sorrido, ringrazio il tutto e parto; oggi niente e nessuno riuscirà a togliermi questa splendida sensazione di essere al di fuori del tempo e dello spazio e che tutte le preoccupazioni di questo giorno non riusciranno a scalfire e a togliermela,  perché posso affrontare tutto con questa meravigliosa sensazione di ben-essere, e oserei dire quasi di beatitudine.
E’ arrivato il momento di  uscire e andare al lavoro.
Domani è un altro giorno e oggi è già domani!
Buon giorno Mondo!!!


-da una esperienza vissuta da Rosa-

05 febbraio 2012

I Figli sono come gli aquiloni

 

Fino a oggi, non conoscevo Erma Bombeckl, poi ho avuto occasione di leggere
la sua poesia dedicata ai figli, -sono per prima cosa una Mamma- e ho provato
a conoscerla meglio; mi fa piacere pubblicare la sua poesia così da farla 
conoscere anche a voi.

I figli sono come gli aquiloni

I figli sono come gli aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.


Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia
e di tristezza insieme.


Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia, libera e sola.


Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito.
(Erma Bombeck)
Erma Bombeck (1927 - 1996) giornalista e scrittrice americana di gran successo.E’ stata per trent'anni autrice di una rubrica settimanale diffusa su settecento giornali americani. Ha raccolto i suoi articoli, oltre quattromila, in una serie di libri di successo, che sono stati best seller in tutto il mondo. In italia sono stati pubblicati per la casa editrice TEA: " Se il buongiorno si vede dal mattino, perchè a me nessuno porta la colazione a letto?"; " Se la vita è un piatto di ciliegie , perchè a me solo i noccioli?" Per la casa editrice Longanesi: "Solo il budino ascolta i miei pensieri”