Più leggo Erma e più mi appassiono ai suoi scritti; è incredibile come riesca
a trovare le parole per descrivere qualsiasi stato d’animo
e soprattutto quello di una madre.
"Quante volte ve lo siete sentito dire dai vostri figli
in tono accusatore?
E quante volte avete resistito alla tentazione di spiegar
loro quanto li amavate?
Un giorno, quando i miei figli saranno abbastanza grandi
da capire la logica che spinge una madre a comportarsi
in un certo modo, glielo dirò.
Ti ho amato abbastanza da chiederti continuamente dove andavi,
con chi e a che ora saresti tornato.
Ti ho amato abbastanza da insistere perché ti comprassi una bicicletta
con i tuoi soldi, anche se noi potevamo permettercela e tu no.
Ti ho amato abbastanza da star zitta e lasciare che scoprissi da solo
chi era l'amico che ti eri scelto.
Ti ho amato abbastanza da costringerti a restituire al proprietario
del negozio la cioccolata già morsicata e confessare.
Ti ho amato abbastanza da restar lì come un gendarme per più di due ore
a guardarti pulire la stanza, un lavoro che io avrei potuto fare in un quarto d'ora.
Ti ho amato abbastanza da dire "Si, vai pure al luna park.
Ti ho amato abbastanza da dire "Si, vai pure al luna park.
Non Importa se è il giorno della tua mamma."
Ti ho amato abbastanza da lasciare che vedessi la rabbia, la delusione,
il disgusto e le lacrime nei miei occhi.
Ti ho amato abbastanza da non scusarmi mai con gli altri
per le tue mancanze o cattive maniere.
Ti ho amato abbastanza da ammettere di aver avuto torto e chiederti scusa.
Ti ho amato abbastanza da ignorare quello che dicevano o facevano "le altre madri".
Ti ho amato abbastanza da lasciare che inciampassi, cadessi, ti facessi male, sbagliassi.
Ti ho amato abbastanza da lasciare che ti prendessi le responsabilità
delle tue azioni, a sei, come a dieci, o a sedici anni.
Ti ho amato abbastanza da sospettare che avevi mentito sulla presenza
dei genitori del tuo amico a quella festa, e lasciar correre... dopo aver scoperto
che non mi sbagliavo.
Ti ho amato abbastanza da metterti a terra, lasciarti andare la mano,
non rispondere alle tue suppliche... perché imparassi a stare in piedi da solo.
Ti ho amato abbastanza da accettarti per quello che sei, non per quello
che avrei voluto che fossi.
Ma soprattutto ti ho amato abbastanza da continuare a dire "no",
anche sapendo che mi avresti odiato.
E' stata questa la decisione più difficile."
Ringrazio la mia amica di http://leggoerifletto.blogspot.it/ perchè è
grazie a lei che sto scoprendo un mondo bello, pieno di spunti per
riflettere su tutto e per cercare di essere una donna migliore.
Grazie.
Rosa
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